Pemba, Mozambico, 29 marzo 2016
di Paolo Lanzoni, medico

Mi trovo con Medici con l’Africa Cuamm nella provincia di Cabo Delgado, a nord est del Mozambico, da metà gennaio di quest’anno, per lavorare sul miglioramento dei servizi di salute materno-infantile della zona. Da una prima ricognizione delle esigenze e particolarità del territorio, è emerso un livello qualitativo delle cure neonatali molto basso: i bambini appena nati spesso non vengono curati in maniera opportuna. Si possono riconoscere diverse cause, ma prima di certo è la carenza di formazione del personale locale e la mancanza di infrastrutture sul territorio.

Un secondo problema, molto importante, è che nella cultura locale la salute della madre viene sempre considerata prioritaria rispetto a quella del bambino. Anche per questo le ostetriche lavorano di più sulla cura delle madri e spesso non sono nemmeno formate sugli aspetti più importanti della salute neonatale.

In questo contesto non significa però che non ci sia la sensibilità da parte delle istituzioni per voler cambiare la situazione. Insieme infatti abbiamo cominciato a lavorare sulla formazione del personale sanitario, realizzando corsi sulle tecniche di rianimazione neonatale e sul riconoscimento dei segnali precoci di malattia.

Ma il problema per la tutela della salute dei neonati non hanno a che fare solo con la mancanza di infrastrutture e personale formato sul territorio. Nell’ospedale provinciale di Pemba, per esempio, manca del tutto la neonatologia.

Quindi, noi di Medici con l’Africa Cuamm insieme alle autorità locali, abbiamo cominciato a costruire una neonatologia da zero: la equipaggeremo e anche lì lavoreremo sulla formazione del personale.Tutto questo per cambiare la mentalità con cui viene considerato il neonato, per dare anche ai bambini appena nati la dignità che meritano.