“Un anno da Mounjou nel cuore dell’Africa a Bocaranga con il Cuamm”, scritto da Nicola Vinassa con Gino Torchio
A Betlemme di Chivasso, la sera di venerdì 5 dicembre 2025, è stato presentato il libro “Un anno da Mounjou nel cuore dell’Africa a Bocaranga con il Cuamm”, scritto da Nicola Vinassa con Gino Torchio e con il supporto di Maria Cicconetti, cura editoriale di Stefano Termanini, Serel Stefano Termanini Editore.
A Betlemme di Chivasso, la sera di venerdì 5 dicembre 2025, è stato presentato il libro “Un anno da Mounjou nel cuore dell’Africa a Bocaranga con il Cuamm”, scritto da Nicola Vinassa con Gino Torchio e con il supporto di Maria Cicconetti, cura editoriale di Stefano Termanini, Serel Stefano Termanini Editore.
Il libro (lo trovi in libreria e qui: hptts://bit.ly/unannodamounjou) racconta l’esperienza umana e professionale di Nicola Vinassa, medico ortopedico di Chivasso, che nel 2022 ha trascorso un anno nella Repubblica Centrafricana come unico «Mounjou» (medico bianco) presso l’ospedale di Bocaranga, gestito da Medici con l’Africa CUAMM.
L’organizzazione Medici con l’Africa CUAMM è la prima italiana a tutelare e promuovere la salute delle popolazioni africane dal 1950. Lavora nei paesi più fragili dell’Africa subsahariana, come la Sierra Leone e il Sud Sudan. In 70 anni, il CUAMM è intervenuto in 43 paesi e ha servito 232 ospedali. L’intervento si concentra su programmi di cooperazione a lungo termine per uno sviluppo sanitario sostenibile e duraturo, basato su cura dei risultati, ricerca operativa e innovazione. L’organizzazione opera a tre livelli (ospedali, centri sanitari periferici e villaggi), ponendo al centro l’assistenza a mamme e bambini per combattere malaria, tubercolosi, AIDS, malnutrizione e disabilità. Viene sottolineato come l’organizzazione lavori “con l’Africa e non per l’Africa”, un concetto ripreso anche da Papa Francesco.
Saluti istituzionali sono stati formulati da Claudio Castello, sindaco di Chivasso, e da Gianluca Vitali, assessore alla Cultura.
Giuseppe Ferro, presidente del CUAMM Piemonte, ha descritto come il gruppo piemontese, nato nel 2001, si dedichi alla mobilitazione e alla formazione per chi desidera fare esperienza in Africa. Sul CUAMM ha parlato anche Stefano Durando, referente area Nord-Ovest-Italia, Settore Relazioni con il Territorio e Fundraising CUAMM.
«La semplicità, il modo diretto in cui Nicola ci parla della propria esperienza in Africa sono la quotidiana ordinarietà di questo libro che parla di tante cose eccezionali che si verificano ogni giorno» ha detto Stefano Termanini. «Quando si torna indietro si è ammalati, dice Nicola, non di Mal d’Africa, ma di Bene d’Africa. E trovo straordinario e vero questo capovolgimento di un modo di dire comune».
«Sono io che gli ho consigliato di scrivere» ha ricordato Maria Cicconetti, rievocando, poi, «quel giorno lontano» in cui gli ha detto: «se tu scrivi un libro, quello rimane. Perché le parole le porta via il vento, ma la scrittura rimarrà per sempre».
«Vorremmo che queste pagine testimoniassero, così come Nicola l’ha vista e vissuta, la sofferenza di tutta quella parte della popolazione africana che vive quotidianamente nella necessità di essere compresa, curata, accolta e sostenuta», ha detto Gino A. Torchio, coautore del libro.
«Mettersi al servizio di questa gente, della nostra gente, pur con tutti i nostri limiti, ci fa stare bene e ci riempie la vita», ha detto Nicola Vinassa, che ha poi ripercorso la propria esperienza in Africa, così come descritta e narrata nel libro.
La Repubblica Centrafricana è un vasto territorio, due volte l’Italia, povero di servizi pubblici e vie di comunicazione, con pochissime strade asfaltate e nessuna ferrovia. Il libro narra l’esperienza di Nicola Vinassa a Bocaranga, dove ha incontrato situazioni di particolare gravità, curando bambini con fratture mai trattate, donne in travaglio dopo lunghi viaggi e uomini feriti dalle mine. L’ospedale di Bocaranga, intitolato a Roberto Molinari, è spesso privo di luce e acqua, costringendo il personale a lavorare con strumenti rudimentali, talvolta persino con la luce dei telefonini. Nonostante ciò, ha detto Nicola Vinassa, c’è ovunque una grande “forza di squadra”, speranza e armonia. Ha condiviso anche aneddoti personali, come la carezza di un bambino che lo ha fatto sentire “felice, rinfrancato, amato”, e l’importanza del lavoro di Albino, “che ha reso accogliente la base del CUAMM”.
L’incontro si è concluso con l’augurio di buona lettura, affinché il libro diventi un “dono d’Africa” per tutti.
Tutti i proventi netti derivati dal libro saranno impiegati per sostenere i progetti di Medici con l’Africa CUAMM in Repubblica Centrafricana.
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