Pubblicato il libro di Clariste Soh-Moube
Una giovane donna, africana, calciatrice. Un sogno che chiama Mbeng, Europa. Il racconto di un viaggio che è una vita – settemila chilometri in otto anni. Un percorso lungo e tortuoso nel tempo e nello spazio, aggrappata al football per avvicinare l’Europa. La storia di un inganno, di un sogno – la fortezza Mbeng –
Una giovane donna, africana, calciatrice. Un sogno che chiama Mbeng, Europa. Il racconto di un viaggio che è una vita – settemila chilometri in otto anni. Un percorso lungo e tortuoso nel tempo e nello spazio, aggrappata al football per avvicinare l’Europa. La storia di un inganno, di un sogno – la fortezza Mbeng – che è illusione. E la narrazione di una rinascita, ritornando all’Africa.
Una giovane donna, africana, calciatrice. Un sogno che chiama Mbeng, Europa. Il racconto di un viaggio che è una vita – settemila chilometri in otto anni. Un percorso lungo e tortuoso nel tempo e nello spazio, aggrappata al football per avvicinare l’Europa. La storia di un inganno, di un sogno – la fortezza Mbeng – che è illusione. E la narrazione di una rinascita, ritornando all’Africa.
“La trappola”, libro di Clariste Moube Soh, è stato pubblicato in Italia ad inizio aprile da Infinito Ed., con il patrocinio di Apertamente, Cuamm Piemonte e Il Mondo nella Città. Prefazioni di Aminata Traoré, Dagmawi Yimer e Giulio Cederna, traduzione di Max Hirzel.
LA TRAPPOLA di Clariste Soh-Moube
Infinito edizioni
(pag. 160, 13,00€)
Traduzione di Max Hirzel
Prefazione di Giulio Cederna
Introduzione di Dagmawi Yimer
Presentazione di Aminata D. Traoré
(Titolo originale: Le Piège, Taama Editions, Goutte de Sable Editions, 2010)
SCHEDA
“Sono sfuggita alla morte in una delle frontiere sud dell’Europa, come richiede l’immigrazione che tanti giovani africani scelgono. Non abbiamo però scelto di nascere e crescere con in testa la Francia come unica prospettiva. La mia storia è quella di migliaia di giovani francofoni inghiottiti dal “grande blu”, fermati dal deserto, dalle recinzioni, dalle pallottole o smarriti in Europa, fortezza di un appuntamento mancato, come vuole la mondializzazione quando decisa dai forti e seguita dagli altri.Ma io ritorno all’Africa. Rinasco e mi metto al lavoro, cosciente di essere parte di una generazione nuova, pronta a ricostruire l’Africa e a vivere in un altro modo”.
Clariste
Clariste Soh-Moube è nata nel 1979 a Yaoundé (Camerun). Terminate con buon esito le scuole primarie e secondarie, intraprende gli studi superiori, interrotti nel momento in cui smette di credere nella forma di sistema universitario che le si presenta, e rinuncia alla corsa ai diplomi di laurea. Si lancia nell’avventura della migrazione all’inseguimento d’un desiderio d’Europa e di una vita migliore che durerà otto anni. Oggi, avvicinatasi al cosiddetto altermondialismo, si è messa al servizio dell’Africa e sogna di ritrovare il suo martirizzato continente. È assistente ricercatrice al Centro Amadou Hampâté Ba (CAHBA) a Bamako (Mali) dove, accanto ad Aminata Traoré, persegue questo suo disegno.
Il viaggio
Clariste Soh Moubé racconta i suoi dieci anni vissuti inseguendo l’Europa e terminati (re)incontrando l’Africa, un altro destino e una diversa forza. Dal 1998, quando lascia con pochi soldi il suo Cameroun, fino al rientro nel 2008, dopo essere stata catturata a Tetouan, picchiata e respinta quando era a pochi centimetri dal sogno. Passando per Nigeria, Benin, Togo, Ghana, Costa d’Avorio, Mali, Senegal, Algeria, non lungo un tragitto lineare, ma attraverso un percorso tortuoso fatto di inversioni di marcia, interruzioni, tentativi frustrati, lunghe pause alla ricerca di soldi, mezzi e del tramite migliore per entrare a Mbeng, come i giovani africani chiamano l’Europa.
Donna e…calciatrice
La trappola racconta e spiega in prima persona, da donna, cosa significa la grande illusione del sogno-Europa. Clariste parte sperando di fare la calciatrice per guadagnare i soldi necessari strada facendo, e con l’auspicio che diventi un modo per entrare nel mondo ricco, poter studiare, arrivare ad avere un lavoro e una vita soddisfacenti, aiutare la sua famiglia. In Costa d’Avorio e Mali ci riesce davvero ad essere ingaggiata in una squadra, ma capisce in fretta che le cose sono più complicate.
Frontiere
La trappola è anche una testimonianza diretta dell’ipocrisia che caratterizza le politiche sull’immigrazione della Fortezza Europa gestite tramite i paesi cuscinetto che fungono da cani da guardia, molto al di là dei diritti umani, delle convenzioni e del rispetto per la vita.
Il messaggio
Questo libro e la storia dell’autrice sono soprattutto nel messaggio del “finale a sorpresa”: Clariste rifiutata dall’Europa capisce l’inganno e scopre l’Africa, la sua identità africana e la voglia di vivere e lottare nella sua terra.
Lo stile
Scritto con stile asciutto e diretto, il testo redatto a forma di diario è intervallato da brevi passaggi di prosa quasi onirica, flashback che portano il lettore nel delirio dei momenti più duri del vissuto di Clariste, quando è catturata presso le barriere di filo spinato di Tetouan, imprigionata e respinta.
ll libro “La trappola” verrà presto presentato al pubblicco italiano e piemontese, con la presenza dell’autrice.
>> QUI LE DATE DELLE PRESENTAZIONI IN PIEMONTE
Il libro è tuttavia già disponibile, su richiesta, all’indirizzo mail cuammpiemonte@gmail.com
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