In occasione dell’evento “Un 118 per la Sierra Leone” pubblichiamo il contributo di Roberto Quagliotto, tecnico in missione, che ci aiuta a raccontare la complessità del territorio della Sierra Leone.

“Ho accettato questo incarico di due mesi scarsi in Sierra Leone con molto entusiasmo, proprio come se fosse la mia prima volta in Africa. La missione datami dal Cuamm consisteva nell’installare alcuni impianti solari fotovoltaici nelle PHU ( unità periferiche sanitarie) del distretto di Pujehun ed uno più grande per il Maternity complex di Pujehun (centro sanitario maternità). Al mio arrivo nel paese ho soggiornato per un paio di giorni a Freetown e ho avuto modo di constatare la confusione del traffico e le pessime condizioni igieniche in cui vive la maggioranza dei residenti. Spostarsi da un punto all’altro della città occorrono ore con guida da funamboli in mezzo a vie impossibili. Tutt’altra storia è il distretto di Pujehun perché per raggiungere i vari centri di salute dalla città vuol dire farsi ore di strada in mezzo a foreste, paludi e fiumi.

Le impervie condizioni del tempo e le difficoltà per i residenti di raggiungere le PHU ( Peripheral Health Units) ci fanno capire il motivo per cui molti bambini e mamme arrivano al Maternity di Pujehun in condizioni disperate e specie in questa stagione molti soccombono (in media nel reparto di pediatria, nel mese di agosto, ci sono tre bambini per letto).

Gli impianti solari sono stati un’espressa richiesta fatta dal personale delle PHU poiché di notte dovevano assistere i pazienti e partorienti con il solo aiuto della luce del telefonino. In totale abbiamo realizzato 4 impianti, due dei quali sono stati installati nelle PHU di Banda Juma e Futa, uno al Maternity di Pujehun ed uno sul nostro ufficio/guest house di Pujehun. Una breve missione di tre giorni, su richiesta del dott. Enzo Pisani, l’ho svolta nella residenza delle nostre dottoresse in Freetown (in servizio al Princess Christian Maternal Hospital) per diverse problematiche tra cui la riparazione del sistema solare.

Complessivamente è stata un’ottima esperienza, ho trovato ottimi colleghi Cuamm (sia a Freetown che a Pujehun) e soprattutto ho conosciuto un popolo, quello dei Mende ( centro sud della Sierra Leone) molto collaborativo, onesto e rispettoso nei nostri confronti.”

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