Mario Calabresi, giornalista scrittore e direttore de La Stampa, presenterà il suo nuovo libro: “Non temete per noi la nostra vita sarà meravigliosa” (Ed. Mondadori) a NOVARA presso il Teatro Coccia il 23 aprile prossimo alle ore 18.
Il ricavato dalla vendita andrà a finanziare 30 borse di studio per ostetriche della Karamoja (Uganda): un bene che va oltre le parole e diventa concreto.

Perché in fondo anche noi, come Mario, Peter, Aldo, Simonetta, Giovanni, Elia, Ugo, Tatiana e le altre voci contenute nel libro, continuiamo ad avere fiducia, a credere nei sogni, anche se portano su sentieri poco battuti o controcorrente.
Alla manifestazione saranno presenti i nostri volontari all’info point di solidarietà Cuamm.
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C’è anche Medici con l’Africa Cuamm lungo la pista che porta l’autore sulle tracce di “ragazzi che non hanno avuto paura di diventare grandi”: il racconto prende il via, infatti, dall’esperienza di Gigi Rho e Mirella Capra, due giovani medici che, all’indomani del matrimonio nei primi anni Settanta, decidono di partire con il Cuamm; destinazione Karamoja, Uganda. Gianluigi e Mirella si sposano a Milano nei primi anni Settanta. Lui è ginecologo, lei è pediatra. Si sono appena laureati, hanno poco più di vent’anni. Stilano una lista di nozze molto particolare: invece di argenteria e servizi di piatti e bicchieri, chiedono attrezzature da sala operatoria per un reparto maternità che non esiste ancora ma che loro contribuiranno a creare e a far crescere in anni di durissimo ma gioioso lavoro. Mirella, il 15 luglio 1970, dopo la prima visita all’ospedale in costruzione, scrive una lettera a casa in cui, dopo aver evidenziato una lunga lista di problemi, conclude: “Non temete per noi, la nostra vita sarà meravigliosa“. Mario Calabresi conosce questa storia da quando è bambino: Gigi e Mirella sono i suoi zii. Oggi ha scelto di raccontarla, perché è necessario provare a rispondere ai dubbi, allo scetticismo, allo scoraggiamento di tanti ragazzi c he si chiedono se valga ancora la pena coltivare dei sogni. Quella di Gigi e Mirella, ma anche quella di Elia e la sua lampara che ogni notte prende il largo dal porto di Genova o quella di Aldo che rimette in moto le pale del mulino abbandonato della sua famiglia, sono le storie di giovani di ieri e di oggi che hanno saputo guardare avanti con coraggio. Sono storie di ragazzi italiani che non hanno avuto paura di diventare grandi.
“Con Mario Calabresi siamo partiti insieme per l’Uganda con l’intento di visitare Matany e gli altri luoghi in cui opera il Cuamm – ricorda il direttore don Dante Carraro -. Mai avrei pensato che da quel viaggio nascesse un libro così positivo e ricco di significato per tutti. In particolare per i nostri giovani medici che ancora oggi decidono di partire per l’Africa, come fecero Gigi e Mirella, investendo il loro tempo in un’esperienza unica destinata a segnarli come professionisti del domani. Negli ultimi anni la nostra attenzione si è rivolta sempre più proprio a loro, ai giovani studenti di medicina e specializzandi, 261 partiti in 12 anni, che in virtù di accordi dedicati possono fare un’esperienza di servizio in Africa e trarne tesoro per il futuro. E il grazie va a Mario Calabresi che ce lo ricorda e ci aiuta a riscoprirlo”
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