15 CANDELINE PER CUAMM PIEMONTE
Il 15 ottobre alle ore 16.30 siete tutti invitati a festeggiare con noi i primi 15 anni del Gruppo Cuamm Piemonte. Vi aspettiamo con tante attività e momenti di dialogo e condivisione con importanti ospiti per trascorrere una giornata insieme, con l’Africa.

All’evento sarà presente il direttore di Medici con l’Africa don Dante Carraro. In occasione del tradizionale appuntamento d’autunno con soci, amici e sostenitori quest’anno daremo particolare rilievo al quindicesimo anniversario della nostra associazione piemontese: allestimenti fotografici, testimonianze, performance musicali, proiezioni, balli etiopi, cena e... incontri.
Presso la Casa del Quartiere di San Salvario – Via Morgari 14, Torino – QUI la mappa
Programma della giornata:
Ore 16.30: Workshop di Danza Etiope della tradizione Habesha
Ore 18.00: “Africa in Piemonte: percorsi migratori e pratiche di accoglienza” con don Dante Carraro, direttore di Medici con l’Africa Cuamm; Domenico Quirico, giornalista de “La Stampa” e scrittore; Daniele Albanese, Caritas Biella; Enrico Tavan, Recosol. Modera Mauro Ravarino, giornalista di “La Presse”.
Ore 19.30: Apericena Etiope
Ore 21.00: “15 Anni con l’Africa – storie di Africa e prospettive future” con i Volontari del gruppo Piemonte.
Ore 22.00: Voix qui dansent – polifonie africane / La Quadrilla – folk band.
L’ingresso è libero, l’invito è aperto a tutti coloro che vorranno partecipare.
Occorre segnalare la propria presenza alla cena scrivendo una mail a s.durando@cuamm.org o chiamando il 3450525221.
Una buona occasione per avvicinare i volontari ed estendere la partecipazione a tutti i conoscenti. Bloccate la data, vi aspettiamo tutti! Non mancate!
Il gruppo con Fabi, Silvestri e Gazzé
LA NOSTRA STORIA, CHI SIAMO E COSA FACCIAMO
Medici con l’Africa Cuamm – Gruppo del Piemonte nasce quindici anni fa da un gruppo di volontari dell’ O.N.G. padovana rientrati in Italia dopo l’impegno“sul campo” in vari Paesi dell’Africa a sud del Sahara. L’idea iniziale è quella di condividere i valori di fratellanza e solidarietà con i popoli del Sud del mondo e di fornire supporto alle attività nei programmi di cooperazione sanitaria.
Negli anni, altre persone si sono unite al gruppo iniziale attratte dal messaggio del creare coscienza nella nostra società verso le realtà dell’Africa più povera. Molte le persone impegnate attivamente, molte altre sostengono le nostre attività nel Torinese, Biellese, Vercellese, Pinerolese, Cuneese, Alessandrino.
Cerchiamo di essere radicati sul territorio, partecipando a manifestazioni, allestendo mostre, spettacoli musicali, attività ed eventi pubblici per sensibilizzare la popolazione sulle tematiche di netto sbilancio presenti nei rapporti tra Nord e Sud del Mondo. Far conoscere Medici con l’Africa Cuamm, può favorire il reclutamento di volontari per le attività in Italia e in Africa che unita alla raccolta fondi servono a sostenere e potenziare importanti progetti di cooperazione sanitaria e di sviluppo.
Altre attività di intervento sono quelle di formazione attraverso docenze ai master universitari di Salute Globale con particolare attenzione alle cure Materno-infantili; l’organizzazione di Corsi ECM per medici, ostetriche e infermieri; i percorsi formativi offerti a studenti della scuola dell’obbligo. Siamo poi impegnati in proposte di turismo solidale nei progetti gestiti da Medici con l’Africa Cuamm; nella collaborazione con altre o.n.g. piemontesi per l’accoglienza di immigrati; nella collaborazione con l’ordine dei Medici di Torino e con il Collegio IPASVI di Biella presso il quale abbiamo la nostra sede legale e operativa.
Negli ultimi anni stiamo sostenendo i progetti che si svolgono in Sud Sudan, inoltre, anche in altri quadranti, attività come quella di missioni brevi di valutazione e di supporto sono di tanto in tanto praticate dove necessarie.
Lavori di ristrutturazione all’ospedale di Yirol – Sud Sudan
Un messaggio per questo quindicesimo anniversario? Di fronte alle migrazioni degli ultimi anni che vedono un costante aumento di drammi irrimediabili, con la perdita di centinaia di vite umane di fratelli che cercano la speranza di una vita migliore, le cose per noi da fare sono di continuare ad impegnarsi per accogliere chi ce la fa ad arrivare sin qui e soprattutto intensificare l’azione di sviluppo nei luoghi da cui essi provengono a partire dal miglioramento della Salute, dell’Istruzione, del Lavoro. L’impegno è gravoso ma la consolazione di vedere già grandi risultati ci conforta molto e ci sprona a far meglio nella ricerca di estendere la consapevolezza e il dovere di fare la propria parte per un futuro migliore, a partire dagli ultimi.
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