Lettera di Natale 2014
Carissimi,
durante il 2014 il Gruppo Cuamm Piemonte ha sostenuto i progetti negli ospedali e territori di competenza ad Yirol (Lakes State) e a Lui (Western Equatoria) in Sud Sudan. A Lui ha prestato un periodo di intenso lavoro volontario il nostro tecnico piemontese Roberto Quagliotto, di Valenza Po.

Nel frattempo in questi ultimi mesi è salita la preoccupazione per l’emergenza ebola e la consapevolezza di dover dare una mano ai nostri volontari sul campo in Sierra Leone, uno dei paesi dell’Africa Occidentale più martoriati dal virus.
A Pujehun, nel distretto rurale a sud del Paese, Medici con l’Africa Cuamm era già impegnato dal 2012 con l’obiettivo di aumentare la copertura e la qualità dei servizi di salute neonatale e materno – infantile, sia in ospedale che nelle unità sanitarie periferiche.
“L’infezione ha trovato una breccia tra le ferite di un Paese sovrastato da problemi profondi, con un sistema sanitario fragile e impreparato ad un compito così grande come combattere questa epidemia senza precedenti. Sono donne e uomini forti e motivati quelli che stanno portando avanti la quotidiana battaglia contro il virus, ma ogni giorno si confrontano con enormi difficoltà tecniche” racconta Matteo Bottecchia, assistente capo progetto in Sierra Leone.
Tra metà ottobre e metà novembre, la diffusione dell’epidemia è stata in crescita. In questo periodo si sono registrati 439 nuovi casi confermati.
E’ vero che questi numeri rispetto alle vittime della povertà sono limitati, ma questa è un’emergenza che si può fermare, che si deve fermare. C’è sempre il rischio di un focolaio epidemico, come successo a Koinadugu, dove a fronte di nessun caso fino a settembre, ce ne son stati 15 in ottobre e 23 in novembre, di cui 15 nella sola giornata del 5. Si conferma la tendenza dell’epidemia a colpire le città di Freetown e Makeni (Bombali), così come le aree urbane di Port Loko e Western Rural, mentre in Kenema e Bo la trasmissione appare ridotta. Nel complesso la capacità di risposta sembra adeguata, ed i risultati dei test inviati a Bo arrivano a Pujehun in meno di 24 ore, permettendo una efficace gestione dei casi.
Il team di Medici con l’Africa Cuamm dallo scorso maggio è impegnato anche nel contrasto di questa malattia, grazie all’aiuto di molti donatori gestisce due centri di isolamento nell’ospedale di Pujehun e a Zimmi, una delle aree focolaio, dove è necessario continuare ad assicurare medicinali, dispositivi di protezione ma anche gasolio, telefoni, cibo, acqua, materiali per costruire, strumenti indispensabili per fermare il diffondersi del virus. Serve uno sforzo straordinario di monitoraggio clinico, rifornimento ed equipaggiamento medico, formazione ed educazione della popolazione locale. Nuovi bisogni si affacciano ogni giorno e vogliamo fare il possibile per sostenere queste persone!
Combattere l’ebola in Africa è una necessità non solo per salvare milioni di vite ma anche per fermare il diffondersi di una delle epidemie più gravi degli ultimi anni.
L’ebola è un’emergenza di tutti. Anche per questo l’aiuto di ciascuno può fare molto.
Il dolore e l’angoscia sono grandi, per questo continueremo a stare dalla parte degli ultimi.
Aiutaci a farlo!
Con 10 euro assicuri materiale informativo e di sensibilizzazione alla popolazione locale.
Con 20 euro garantisci il trasferimento del paziente sospetto dalle unità periferiche all’ospedale.
Con 30 euro copri i costi di analisi e test di controllo.
Con 100 euro assicuri i kit completi di protezione individuale: guanti, occhiali, camice, maschera, copri scarpe o stivali, copricapo.
Con sentimento di riconoscenza, auguro a tutti un Sereno Natale e Buon Anno nuovo.
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