Aber, Uganda, novembre 2015
di Emanuela De Vivo, capo progetto

Nel distretto di Oyam, sono le suocere a decidere dove le future mamme, soprattutto se giovani ed inesperte, dovranno partorire. La preferenza è sempre data al restare a casa, inutile affrontare viaggi lunghi, scomodi e costosi per abbandonare la propria famiglia.

Come fare allora per convincere le donne a partorire presso una struttura sanitaria, ricevendo la giusta assistenza e cura?

Un esperimento importante intrapreso dal Cuamm, e che ha portato ad ottimi risultati, sono i voucher per il trasporto e i baby kit offerti da alcuni centri di salute della zona. Le donne che si recano alle visite prenatali ricevono un buono per il trasporto gratuito dal villaggio al centro di salute, da utilizzare nel momento del parto. I baby kit invece, che consistono in 1 bacinella, 1 pezzo di sapone, 1 coperta e 1 kg di zucchero, vengono consegnati dopo il parto alle donne che decidono di dare alla luce il proprio bimbo in un centro di salute. Lavoro insieme a Medici con l’Africa Cuamm da molti anni e posso ormai dire che il nostro impegno si costruisce prima di tutto nelle comunità, e poi anche in ospedale.

Informare, sensibilizzare e incentivare sono i mattoni del nostro intervento qui.