Misericordia

«Oggi Bangui diviene la capitale spirituale del mondo. L’Anno Santo della Misericordia viene in anticipo in questa Terra. Una terra che soffre da diversi anni la guerra e l’odio, l’incomprensione, la mancanza di pace. Ma in questa terra sofferente ci sono anche tutti i Paesi che stanno passando attraverso la croce della guerra. Bangui diviene la capitale spirituale della preghiera per la misericordia del Padre. Tutti noi chiediamo pace, misericordia, riconciliazione, perdono, amore. Per Bangui, per tutta la Repubblica Centrafricana, per tutto il mondo, per i Paesi che soffrono la guerra chiediamo la pace! E tutti insieme chiediamo amore e pace».

Apertura della Porta Santa della Cattedrale di Bangui e Santa Messa con sacerdoti, religiose, religiosi, catechisti e giovani, Bangui, Repubblica Centrafricana, 29 novembre 2015.

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«Se, come i martiri, noi quotidianamente ravviviamo il dono dello Spirito che abita nei nostri cuori, allora certamente diventeremo quei discepoli missionari che Cristo ci chiama ad essere. Per le nostre famiglie e i nostri amici certamente, ma anche per coloro che non conosciamo, specialmente per quelli che potrebbero essere poco benevoli e persino ostili nei nostri confronti.

Questa apertura verso gli altri incomincia nella famiglia, nelle nostre case, dove si impara la carità e il perdono, e dove nell’amore dei nostri genitori si impara a conoscere la misericordia e l’amore di Dio. Tale apertura si esprime anche nella cura verso gli anziani e i poveri, le vedove e gli orfani».

Omelia del Santo Padre, Santuario dei Martiri ugandesi di Namugongo, Uganda, 28 novembre 2015.

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«Il Popolo di Dio, anzi tutti i popoli, anelano ad una vita nuova, al perdono e alla pace. Purtroppo nel mondo ci sono tante situazioni che preoccupano e che necessitano delle nostre suppliche, a partire dalle realtà più vicine. Prego anzitutto per l’amato popolo burundese, affinché il Signore susciti nelle Autorità e in tutta la società sentimenti e propositi di dialogo e di collaborazione, di riconciliazione e di pace.

Se è nostro compito accompagnare chi soffre, allora, a somiglianza della luce che filtra attraverso le vetrate di questa Cattedrale, dobbiamo lasciare che la potenza guaritrice di Dio passi attraverso di noi. In primo luogo dobbiamo lasciare che le onde della sua misericordia fluiscano sopra di noi, ci purifichino e ci ristorino, in modo che noi possiamo portare tale misericordia agli altri, specialmente a quelli che si trovano nelle tante periferie. Tutti noi sappiamo bene quanto difficile questo possa essere.

C’è tanto lavoro da fare! Nello stesso tempo, la vita moderna offre anche così tante distrazioni da poter annebbiare le nostre coscienze, dissipare il nostro zelo, e persino attirarci in quella “mondanità spirituale” che corrode le fondamenta della vita cristiana. L’impegno di conversione – quella conversione che è il cuore del Vangelo di Gesù (cfr Mc 1,15) – dev’essere portato avanti ogni giorno, nella lotta per riconoscere e superare quelle abitudini e quei modi di pensare che possono alimentare la pigrizia spirituale. Abbiamo bisogno di esaminare le nostre coscienze, sia come individui sia come comunità».

Incontro del Santo Padre con i sacerdoti, religiosi, religiose e seminaristi, Kampala, Uganda, 28 novembre 2015.

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