Yirol, Sud Sudan, febbraio 2016
di Joseph Okello, chirurgo

Riuscite a immaginare come sarebbe rispondere a tutte le diverse emergenze sanitarie che ci sono in questo pezzo di mondo se non ci fosse un dottore, un chirurgo o il Cuamm?

La presenza di Medici con l’Africa Cuamm a Yirol, dove sto lavorando come chirurgo, e nelle altre aree del Sud Sudan è uno dei doni più grandi che questo paese abbia mai potuto ricevere. Attualmente l’ospedale di Yirol è la struttura di riferimento per circa 270.000 persone, grazie al supporto che il Cuamm offre in termini di personale e forniture mediche.

Questo è un ospedale piuttosto affollato per un chirurgo: molti interventi di emergenza e operazioni complesse per le vittime da arma da fuoco, oltre al gran numero di casi regolari, come ne avevo visti in Uganda ma con la differenza che qui si lavora con risorse più limitate. Ma è importante notare come, anche se la situazione sia lontana da quella ottimale, si siano comunque fatti grandi passi.

Anche solo avere un ospedale è un passo importantissimo.

Non è il denaro che mi spinge a fare il chirurgo, ma il desiderio che ho sempre avuto dentro di me, fin da bambino, di salvare vite umane. Non c’è stato un momento particolare in cui ho capito di voler fare il medico, è stato più un percorso di vita. Sento che nel mio profondo c’è scritto “Life first”. La vita viene prima di tutto, il resto può aspettare.

(brano tratto da èAfrica n.1 2016)