Il 16 ottobre si celebra la “Giornata mondiale dell’alimentazione” che ci ricorda l’importanza «di vedere in ogni circostanza rispettati i diritti fondamentali della persona umana e, nel nostro caso, della persona che ha fame», come ha sottolineato Papa Francesco in un suo discorso alla Fao.
In 10 ospedali, nei 7 Paesi di intervento, nonostante i contesti diversi, Medici con l’Africa Cuamm interviene a ogni livello del sistema sanitario per assicurare controlli e cure, soprattutto durante la gravidanza e la prima infanzia. La malnutrizione comincia infatti già nei primi giorni di vita del feto e ha conseguenze irreversibili sulla crescita fisica, intellettuale e sociale del bambino, compromettendo tutta la sua vita futura.
In Sud Sudan, oggi martoriato da guerra e carestia, il Cuamm si impegna per contrastare l’emergenza e contenere l’esodo di profughi che cercano altrove una possibilità di salvezza.
Il Cuamm sviluppa un progetto importante anche in Tanzania, un paese che, pur senza conflitti, registra numerosi casi di malnutrizione.
Così è anche in Angola, Etiopia, Mozambico, Sierra Leone e Uganda dove, grazie alle reti di operatori comunitari e a strutture attrezzate, il Cuamm si impegna per affrontare le emergenze ma anche per sensibilizzare. Prendersi cura dei bambini oggi significa formare adulti che domani potranno dare il loro contributo all’intera comunità e al suo sviluppo.
Anche di questo daremo conto all’Annual Meeting dell’11 novembre, al Teatro della Luna di Assago (Milano), dove presenteremo i risultati del primo anno di “Prima le mamme e i bambini. 1000 di questi giorni” portando, come sempre, al centro dell’attenzione l’Africa, i suoi problemi e le sue sfide.
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