«Jessica ha 25 anni e non ha figli. Può sembrare una cosa del tutto normale, ma in Angola, in Cunene, dove lei vive, è davvero molto raro che una donna della sua età, sposata, non abbia figli» ce lo racconta Francesca Arienti, JPO in ginecologia e ostetricia. «Si presenta per la prima volta in ospedale per una visita medica a metà settembre. Ha uno sguardo rassegnato e triste. Il motivo è subito chiaro: Jessica è incinta, è alla sua sesta gravidanza, ma nessuna di queste ha mai superato la venticinquesima settimana. Ha avuto 5 aborti tardivi a causa di un’incontinenza del collo dell’utero che non le permette di portare a termine la gestazione perché il travaglio inizia in un’epoca troppo precoce per la sopravvivenza dei suoi bambini. Jessica si affida completamente alle nostre cure e acconsente ad effettuare un cerchiaggio cervicale in sala operatoria. È una grande responsabilità, lo staff Cuamm fa tutto il possibile per preservare questa vita. L’intervento riesce, il collo dell’utero si chiude e la gravidanza continua. A 33 settimane, un’epoca gestazionale in cui il bimbo può sopravvivere, inizia il travaglio. Il 23 novembre, in un giorno di pioggia, una pioggia che tutti attendono in Cunene, viene al mondo il suo bambino, pesa 1940 grammi. Jessica decide di chiamarlo Alberto, come il medico che
l’ha assistita durante il parto». Una vita che accende una speranza tra le corsie dell’ospedale di Chiulo e che riempie di gioia il cuore di Jessica: il prossimo sarà il primo Natale in cui potrà finalmente stringere tra le braccia sua figlio.
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