«Chi viene stigmatizzato si sente inutile e quando si tratta della famiglia si sente più un ostacolo. Questo provoca un’autostima bassissima. Si arriva anche a trascurare quelle piccole azioni che ti permettono di guadagnare qualcosa, senti di non valere nulla e non senti il bisogno di continuare, nemmeno con le medicine». Joyce, dalla Tanzania.
Domani, 1 dicembre, nella Giornata mondiale contro l’Aids, Medici con l’Africa Cuamm vuole richiamare l’attenzione su quello che, nella maggior parte dei paesi dell’Africa sub-Sahariana resta ancora oggi un vero dramma. In Africa, a essere più colpite, sono per lo più le donne e le ragazze. Dal Mozambico, all’Etiopia, passando per l’Uganda e la Tanzania, l’impegno del Cuamm, insieme alle comunità locali, è quello di combattere lo stigma e arginare un’epidemia che nel 2022 ha registrato 25,6 milioni di persone con Hiv e 660.000 nuove infezioni, solo in Africa.
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