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L'attesa di incontrarsi con Papa Francesco… anche se tocca partire all'alba!

«Non vedo l’ora di mettermi in viaggio, in aereo dalla Sardegna, per raggiungere Roma alle prime luci dell’alba, in occasione dell’Annual Meeting 2022. Partecipo perché, da credente, ho il desiderio di incontrare, per la prima volta e dal vivo, Papa Francesco. E perché penso che, una volta laureata, mi piacerebbe svolgere un’esperienza professionale in Africa per aiutare i bambini», racconta Maria Paola Altea, 23 anni, studentessa di Medicina all’Università di Sassari. Gavino Maciocco direttore scientifico della rivista Salute e sviluppo è convinto: «Sul diritto alla salute questo Papa dice sempre le cose giuste». Donata Galloni medico Cuamm aggiunge: «È importante che Papa Francesco ci incontri per vivere con lui un momento di condivisione del cammino del Cuamm, valorizzando ed evidenziando le storie e le potenzialità di bene presenti in Africa, per essere da lui orientati e sostenuti nel rimanere fedeli alla nostra missione in un tempo che muta rapidamente e fare un po’ di festa insieme». E Giordana Canova figlia del fondatore Francesco osserva con emozione e lucidità: «È bene che Papa Francesco incontri il Cuamm per rassicurarsi che c’è un’espressione della Chiesa che oggi e da settant’anni ha scelto la via giusta, mettendosi a fianco degli ultimi dei popoli africani nella loro crescita e nel loro diritto alla salute senza autoritarismo e paternalismo». Tante motivazioni e tante attese per rinnovare il nostro impegno e ritrovarci insieme da Papa Francesco sabato 19 novembre, ore 9. Anche se occorre partire prima!

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A Maputo alta formazione per pediatri e neonatologi

Ha preso il via martedì 1 novembre a Maputo, capitale del Mozambico, una nuova proposta formativa di livello superiore, unica nel Paese, per giovani pediatri e neonatologi. È il frutto di una collaborazione tra Università degli Studi di Padova, Università Eduardo Mondlane di Maputo, Università Cattolica del Mozambico a Beira e il Cuamm, che gode del sostegno del Ministero dell’Istruzione. La mortalità pediatrica e neonatale in Mozambico rimane inaccettabile e ancora oggi rappresenta il 46% delle mortalità nei bambini sotto i 5 anni di età, da qui la necessità di offrire un percorso di formazione di alto livello nel Paese. «Oggi presentiamo il risultato di un lavoro lungo e silenzioso iniziato, qui in Mozambico, nel 1978 – ha detto don Dante Carraro, direttore di Medici con l’Africa Cuamm, nel suo discorso di ringraziamento -. È questo lavoro fatto di impegno sul campo, ricerche e collaborazioni accademiche che ci ha permesso di individuare i bisogni reali e urgenti del Paese e di condurre interventi efficaci che potessero avere un impatto diretto sull’intero sistema sanitario». Presenti al lancio anche l’ambasciatore Gianni Bardini, Liviana Da Dalt direttrice del Dipartimento della Salute della Donna e del Bambino dell’Azienda Ospedale-Università di Padova, Daniele Trevisanuto neonatologo dell’Università di Padova e Giovanni Putoto responsabile della Programmazione e Ricerca operativa del Cuamm.

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