 |
|
 |
Parole che sono le nostre
|
Parole che si fanno cura, ogni giorno. Dai racconti dei nostri operatori sul campo ne abbiamo scelto alcune per ribadire l’impegno che ci ispira da oltre 70 anni e con cui vogliamo salutare l’anno che abbiamo vissuto insieme e che si chiude, tra fatiche, sfide e speranze. L’augurio è quello di continuare renderle gesti, atteggiamenti, azioni concrete, insieme, in questo abbraccio dall’Italia all’Africa, a fianco di chi ha più bisogno, in particolare di mamme e bambini.
Buon Anno!
|
|
|
PICCOLO
|
 |
«L’Angola è il Paese che ti provoca di più dal punto di vista personale e di lavoro, perché là le condizioni sono disperate.
Il momento più difficile è quando ti muore un bambino. Ne muoiono tanti, ma quando non ce la fa qualcuno su cui invece credevi, ci resti malissimo; al contrario quando va tutto bene e riesci a restituirlo alla madre è bellissimo, ti ringraziano».
Alberta Valente, pediatra a Chiulo, Angola
|
|
LIMITE
|
 |
«I primi giorni sono stati pazzeschi, perché in Etiopia c’è un altro modo di pensare e vivere rispetto a qui. In Italia abbiamo un sacco di cose che diamo per scontate. Ad esempio ho visto vari ictus: qui davanti a un ictus devi fare la tac, se è di un tipo hai una cura, se è di un altro ne hai un’altra, opposta. Là non hai la possibilità di fare la tac. Cosa puoi fare? Riconosci e lavori sul limite».
Eleonora Evangelisti, specializzanda in medicina interna e d’emergenza-urgenza rientrata dall’Etiopia, Wolisso
|
|
INCONTRO
|
 |
«A Wolisso visitavo bambini dai 5 anni in su, con tutte le patologie che in Italia ci siamo dimenticati. Dal punto di vista relazionale è stato molto arricchente e straordinario: incontri realtà molto lontane da te, in un rapporto medico-paziente incredibile a partire dal fatto che non parliamo la stessa lingua. Non è il massimo arrivare al letto del paziente e non sapere cosa dirgli. Poi capisci che la comunicazione è tutta occhi, mani, gesti e bastano questi scambi se sei bravo a trasmettere i messaggi giusti».
Alberto Puccini, Jpo di oncologia medica presso l’Università degli Studi di Genova, rientrato dall’Etiopia, Wolisso
|
|
PAZIENZA
|
 |
Più bello per me è stato entrare proprio nel campo rifugiati. Sono stato colpito da condizioni positive. Avevo l’idea dei campi rifugiati in Grecia; qui invece era una realtà in cui c’è sovraffollamento, ma si rispetta la tradizione della popolazione, le tende sono costruite secondo le consuetudini locali. Per fare questo servizio devi accettare l’idea che poco è meglio di niente. Magari tu pensi di poter cambiare le cose ma non le cambierai da un giorno all’altro. Ci si allena all’idea che poco è meglio di niente».
Roberto Benoni, Jpo di igiene e medicina preventiva dell’Università di Verona, rientrato dall’Etiopia, Gambella
|
|
|
|
9 gennaio I InCONtriamo il CUAMM – PERNUMIA (PD)
|
Incontro con don Dante Carraro direttore di Medici con l’Africa Cuamm, che racconterà l’impegno della Ong per garantire il diritto umano alla salute, in oltre 70 anni di storia a fianco delle popolazioni africane.
|
|
19 gennaio | La cura senza confini - FERRARA (FE)
|
Il SISM di ferrara e i volontari del gruppo Cuamm Ferrara vi invitano all’ incontro con la dott.ssa Nicoletta Valente, medico Cuamm in Sierra Leone. Saranno presenti con un banchetto di materiale informativo e gadget solidali.
|
|
|
|
 |
|
 |
© Medici con l'Africa Cuamm 2021 - CF 00677540288
|
|
 |