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A fianco di chi fugge e di chi ospita

«Per molti rifugiati sud-sudanesi il “korona” rimane una malattia dei bianchi, che non li riguarda. Gli sviluppi recenti in Sud Sudan potrebbero cambiare progressivamente questa percezione, ma c’è molto lavoro da fare per comunicare correttamente i rischi e il bisogno di proteggersi dal contagio» spiega Matteo Bottecchia, capo progetto di Medici con l’Africa Cuamm a Gambella, che ospita oltre 315.000 rifugiati sud sudanesi: persone che negli ultimi anni sono scappate dalla guerra civile e sono state accolte dal governo etiope, a cui è stata data la possibilità di costruire la propria casa in campi dedicati. Il 20 giugno si celebra la Giornata Mondiale del Rifugiato e la comunità umanitaria considera i rifugiati particolarmente a rischio per il Covid-19, perché vivono spesso in strutture sovraffollate, dove è difficile garantire misure di igiene minime. A Gambella, una regione particolarmente povera dell’Etiopia, queste considerazioni sono valide per tutti, non solo per i rifugiati.

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© Medici con l'Africa Cuamm 2020 - CF 00677540288

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