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Una nuova Neonatologia "resiliente"
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Lo scorso anno, ci siamo rimboccati le maniche e abbiamo preso un impegno importante con le comunità colpite dal Ciclone Idai: ricostruire e ampliare la Neonatologia (Berçario) dell’Ospedale centrale di Beira, una struttura rimasta gravemente compromessa, ma indispensabile per un ospedale dove si assistono ogni anno quasi 6.000 parti. Un grande lavoro di preparazione ha prodotto in questi giorni un primo passaggio concreto: l’avvio dei lavori.
Negli ultimi anni il Cuamm ha investito molto nella formazione del personale locale, migliorando gli spazi del servizio, procurando attrezzature e materiali, ottenendo un’importante riduzione della mortalità neonatale e miglioramenti nella qualità delle cure offerte. Un risultato ancora più grande se si considera che la Neonatologia, come del resto tutto l’ospedale centrale, è un servizio pubblico, fruito soprattutto dalla popolazione più povera. Anche il nostro aiuto prova dunque a essere “resiliente” e a ripartire nonostante le difficoltà, con gratitudine verso i tantissimi che si sono impegnati per rendere possibile questo nuovo inizio.
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«Aiutare altre donne come me»
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«Da grande voglio diventare un’infermiera» – diceva da bambina Assuema Manuel – «Mio padre, autista dell’ambulanza dell’ospedale, quando rincasava alla sera, mi raccontava delle grandi difficoltà che dovevano affrontare le mamme durante il parto. Così è nato il desiderio di aiutare altre donne, come me». Assuema è l’infermiera ostetrica responsabile delle attività di prevenzione del cancro alla cervice che il Cuamm promuove nella Provincia della Zambézia in Mozambico. E lei, mamma di due bambini che a maggio partorirà due gemelli, nonostante la data del parto si avvicini, ogni settimana visita i centri di salute, instancabile e determinata a proseguire con le sue attività.
Come ogni anno in occasione della Festa della donna trascorrerà questo momento con le sue amiche e sua sorella per condividere le proprie esperienze quotidiane e le storie di tante donne che ogni giorno incontra e che grazie al Cuamm, ora, accedono ai servizi di prevenzione e screening per salvaguardare la loro salute.
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Locuse nel Corno d’Africa: minaccia alimentare
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Etiopia, Kenya e Somalia stanno affrontando un’invasione di locuste senza precedenti, che potrebbe andare avanti fino al 2023, mettendo a rischio già nei prossimi mesi le riserve di cibo di 20 milioni di persone, che già vivono in contesti estremamente fragili.
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È possibile sostenere l’intervento di Medici con l’Africa Cuamm con una donazione su c/c postale 17101353 o con bonifico bancario Banca Etica (iban IT32C0501812101000011078904).
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