A Kampala martedì 5 febbraio si è tenuto un momento speciale di incontro tra volontari, partner e istituzioni, in un clima di festa, per ripercorrere i 60 anni di Medici con l’Africa Cuamm in Uganda. 348 volontari partiti, 16 ospedali supportati e 30 distretti sanitari d’intervento: sono i numeri potenti di un’avventura pionieristica che si è trasformata in strategia di sviluppo e visione verso il futuro. L’Ambasciatore d’Italia in Uganda Domenico Fornara si è detto «lieto di ospitare l’evento nella sua residenza, perché Medici con l’Africa Cuamm è un’importante espressione della società civile italiana da sempre molto attiva in Uganda». Oggi lavoriamo in 23 distretti tra i più poveri del Paese, raggiungendo 6 milioni di persone». «6 milioni di persone sono un risultato importante – ha fatto eco Charles Olaro, delegato del Ministero della Salute ugandese – e rappresentano una fetta considerevole della nostra popolazione. A loro si aggiungono anche le famiglie, beneficiari indiretti di un intervento che migliora la vita a sempre più persone». «Questo è il motivo per cui ci chiamiamo Medici “con” l’Africa: perché lavoriamo con le comunità, ascoltando i loro bisogni, per dare un supporto che sia concreto e fattivo» ha ribadito con forza don Dante Carraro, direttore di Medici con l’Africa Cuamm. Salute di mamme e bambini e supporto al sistema sanitario locale per l’accoglienza di oltre un milione di rifugiati sud-sudanesi rimangono le priorità di un impegno che si rilancia nel futuro e che ha bisogno sempre del supporto di tanti.