• Articolo Continua il nostro intervento per mamme e bambini in fuga nelle paludi

    Non trova pace il Sud Sudan. È di questi giorni la lettera dei vescovi del Paese che denuncia una situazione di estrema tensione. Anche noi siamo testimoni da mesi di questa instabilità: la gente del posto, quando arriva in ospedale o deve andarsene, ha paura a muoversi per le strade, ha fame.
    Da Nyal, dove abbiamo iniziato un intervento di emergenza proprio per offrire assistenza sanitaria alla gente in fuga dagli scontri e dalla fame, arriva la testimonianza del nostro medico Giovanni Dall’Oglio.

    «Per arrivare qui – racconta Giovanni – devono navigare nei labirinti di canali di queste sterminate paludi a bordo di rudimentali canoe, che al massimo possono trasportare quattro persone. In alcuni casi ci vogliono due giorni di navigazione».

    Viaggi sfiancanti e in più la pioggia che complica gli spostamenti dei mezzi umanitari. Ma ci sono anche dei momenti di gioia: «Quando siamo andati a dirglielo, che da lì a breve avrebbero avuto un loro posto di salute, la gente ci ha abbracciato e sono iniziati canti e danze di gioia. Poter contare su un operatore sanitario vicino a casa, vuol dire non avere più il terrore di vedere il proprio bambino ammalato».


    http://www.mediciconlafrica.org/blog/la-nostra-voce/voci-dallafrica/sud-sudan-senza-pace-continua-il-nostro-intervento-per-mamme-e-bambini-in-fuga-nelle-paludi/
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