Nelle ultime settimane Freetown è stata al centro dell’attenzione internazionale per la frana di una collina della città, seguita alle forti piogge stagionali: si stima ormai che siano 1.000 le persone morte, la metà delle quali ancora oggi disperse.
«Abbiamo raccolto la richiesta di aiuto della Responsabile nazionale della Banca del Sangue, dr.ssa Marcela Cooker, per uno stock aggiuntivo di sacche di sangue – dichiara don Dante Carraro in questi giorni in Sierra Leone. Nel quadro dell’emergenza cronica di un paese che fatica a sollevarsi dopo Ebola, un evento acuto come la frana aggrava i già deboli processi e attrae le scarse risorse disponibili. Così abbiamo favorito e facilitato l’arrivo di 5.000 sacche di sangue, donate grazie ai fondi della Cooperazione Italiana».
In parallelo alla risposta all’emergenza acuta, continua il nostro lavoro al Princess Christian Maternity Hospital di Freetown (PCMH) con un importante risultato. Giovedì 31 agosto è stata inaugurata l’High Dependency Unit dell’ospedale, una sala completamente ristrutturata e attrezzata, dedicata alla terapia intensiva delle pazienti in condizioni più critiche nella fase del post parto. L’ospedale, dove operiamo dal marzo 2016, oltre a migliaia di parti normali, accoglie ogni anno tutti i parti complicati e le emergenze ostetriche riferite da un bacino di utenza di oltre un milione di persone. Fino a ieri, nell’ospedale non era presente una struttura dedicata alle donne ricoverate in condizioni più critiche, che hanno bisogno di un monitoraggio costante e di personale formato alle procedure di rianimazione. Un passo decisivo nella lotta alla mortalità materna.