A Shambe,in riva al Nilo, nel profondo Sud Sudan, lavora con il Cuamm una persona speciale: John Major. John si è trovato, da solo, nel mezzo di una epidemia di colera che è scoppiata in questi ultimi giorni nelle contee di Yirol East e Awerial. Nel centro in cui lavora, purtroppo la radio per le comunicazioni si è rotta ed è rimasto isolato per qualche settimana. Proprio lì sono cominciati ad arrivare, a bordo di tronchi d’albero scavati e pesantissimi, decine e decine di persone colpite dal colera. Ha cercato di fare tutto il possibile con i pochi farmaci e senza protezioni, e così, salvando tante vite, si è infettato. Per fortuna si è subito reidratato e è riuscito a prendere una vena per farsi delle flebo.
A raccontarlo è Giovanni Dall’Oglio, medico e responsabile dei progetti del Cuamm in quell’area.
Appena è stato possibile lo ha raggiunto Leopold, il nostro coordinatore di contea a Yirol East, portando con sé quello che era riuscito a recuperare: presidi di protezione individuale, fluidi, antibiotici, oltre a tre persone qualificate che si sono poi fermate lì a lavorare. Solo allora John Major ha chiesto di andare a casa, dalla sua famiglia, ma il giorno dopo è voluto tornare a Shambe: “Non posso abbandonare la mia gente!” sono state le sue parole.

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