Nel 2024, il 73% dei rifugiati ha trovato accoglienza in Paesi a medio e basso reddito. Lo evidenzia l’ultimo rapporto UNHCR, pubblicato in vista della Giornata mondiale del rifugiato, che ogni anno – il 20 giugno – ricorda le vite sospese di chi è costretto a fuggire. Vite accanto alle quali il Cuamm cammina ogni giorno.
In Africa orientale, Uganda ed Etiopia affrontano flussi crescenti. L’Uganda da sola ospita 1,8 milioni di rifugiati, mentre i fondi iniziano a scarseggiare. “Le persone ormai possono contare solo sulle proprie capacità per sopravvivere”, racconta Joseph, capo progetto Cuamm.
A Gambella, in Etiopia, i rifugiati sud sudanesi sono oltre 375.000. Ma anche in mezzo all’estrema sofferenza, colpisce la resilienza dell’umanità che le persone hanno in sé: “Non smettono mai di mostrare gratitudine, forza, buona volontà”, racconta Daniel, area manager Cuamm. “Perché i rifugiati non sono solo vittime: ognuno di loro è una storia, un volto, una speranza”.
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