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Carissimi,

fine anno, tempo di bilanci. Ripercorro questo 2016 e mi affiorano sguardi, volti, storie, persone incontrate. Li porto tutti dentro di me, come un dono prezioso, il più prezioso!
Nasce immediato e forte il grazie a tutti gli operatori impegnati ogni giorno in prima linea, in Africa. A fare il lavoro più difficile, ma anche quello più importante. E grazie anche a quanti hanno creduto in noi, e non ci hanno fatto mancare, lungo tutto quest’anno, il loro affetto, la loro vicinanza e sostegno.
“Siete medici ‘con’ l’Africa e non ‘per’ l’Africa. E questo è tanto importante”. Le parole pronunciate da Papa Francesco, in occasione dell’Udienza speciale il 7 maggio scorso, continuano a risuonare nell’animo di tutti noi, ci spingono e ci confermano nell’impegno quotidiano. In Sierra Leone dove, a inizio anno, abbiamo avviato in memoria di don Luigi l’impegno nel ‘Princess Christian Maternity Hospital’, la più grande maternità del paese. In Sud Sudan dove, a dieci anni dall’inizio della nostra attività, abbiamo vissuto momenti di grande paura a causa di scontri e lotte interne, rimanendo però sempre sul campo a fianco dei colleghi e della popolazione locale, stanca e sfiduciata. E ancora, in Tanzania con i nuovi interventi di lotta all’Hiv/Aids e alla malnutrizione nelle regioni del nord e del sud del paese rafforzando particolarmente il lavoro nelle comunità e nei centri sanitari periferici. E non posso non pensare all’Etiopia con la nuova frontiera del South Omo, al Mozambico con il grande impegno per la pediatria e la neonatologia a Cabo Delgado, all’Angola con l’importante crescita della maternità di Chiulo e all’Uganda con il rinnovato impegno negli ospedali di Aber e Matany.
È difficile racchiudere un anno in poche righe. In Italia, l’impegno è continuato con vigore e passione nel coinvolgere sempre più tanti di noi, volontari, giovani, anziani, gruppi, istituzioni, con una particolare attenzione e impegno concreto a favore degli “ultimi” che vivono qui, nel nostro Paese, vicino a noi, come il servizio e la cura a favore degli immigrati nei ghetti della Puglia, svolto dai volontari del Gruppo di Bari. E poi la conclusione della grande sfida del programma quinquennale “Prima le mamme e i bambini”, con la presentazione pubblica dei risultati ottenuti. Un grande impegno, affrontato e superato con oltre 134.000 parti assistiti e neonati accompagnati. È stato presentato sabato 5 novembre, alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e del Cardinale, Segretario di Stato Vaticano, Pietro Parolin e tanti, tantissimi di voi presenti e coinvolti in quella splendida mattinata vissuta insieme.
E ora, guardando al futuro, il 2017 e i prossimi cinque anni, ci vedranno coinvolti nella nuova, seconda fase del programma “Prima le mamme e i bambini. 1.000 di questi giorni”. Un impegno grande che estenderemo a tutti i sette i paesi in cui operiamo, e che ci vedrà lavorare vicini alle mamme e bambini per garantire loro assistenza e aiuto non solo durante il parto, ma dall’inizio della gravidanza fino ai due anni del bambino. Sappiamo di avere davanti a noi un’ulteriore sfida, dura e coraggiosa. Abbiamo bisogno dell’aiuto e della vicinanza di tutti. Certe ‘battaglie’ le affronti e le vinci solo insieme; solo se tutti, e insieme, facciamo la nostra parte per una terra più giusta e dignitosa, specie per i più poveri e abbandonati.
Questo è il mio augurio di “buon 2017”. Che ciascuno di noi possa custodire nel cuore e in braccia operose la passione e la tenacia per le cose buone e giuste, a fianco dei più deboli. Coltivando i sogni, anche quelli più difficili perché “se si sogna da soli, è solo un sogno. Se si sogna insieme, è la realtà che comincia”, come ci ha ricordato il Presidente Mattarella durante il nostro incontro, citando un antico proverbio africano.
Buon anno!
d. Dante

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