«Sono a Quelimane, la città più colpita in Mozambico dal ciclone Freddy. È irriconoscibile. Era verde, con molti alberi di acacia e manghi, fiori nei giardini. Ora c’è un fango grigio che ricopre quasi tutto. La cosa che mi colpisce di più è l’odore. Sento tutta la sofferenza, ma anche la buona volontà di andare avanti. Abbiamo appena vissuto la Pasqua e credo che anche questo sia un “passare dalla porta stretta”, dal sepolcro, senza luce, ma spalancato sul cielo meraviglioso di stelle». Maura Lucchini, medico Cuamm, ci aggiorna sulla situazione che rimane davvero critica, soprattutto per l’aumento dei casi di colera.