“Ricordo una giornata faticosa, mentre ero alle prese con il lavoro, in cui le mamme della canguroterapia si sono messe a cantare, così dal nulla, creando un po’ di allegria”. Eccole, le donne che esprimono la missione di Medici con l’Africa Cuamm: stare con i più poveri, quelli che “non contano”, con altre donne, le tante mamme e bambine che affollano i diversi servizi, a fianco di colleghe e gli operatori locali. Compiono gesti di condivisione nei momenti difficili e in quelli più lieti, si sentono parte di una comunità in cui si soffre e si gioisce insieme. Le ricordiamo “con” tutte le donne, mamme e bambine che soffrono oggi per le violenze dei conflitti: mentre continua silenzioso il nostro lavoro sul campo, in Africa, stiamo valutando con attenzione la possibilità di metterci a disposizione in modo concreto anche in questa nuova crisi che colpisce l’Ucraina.
Ai tanti che in questi ultimi 5 anni hanno sostenuto “Prima le mamme e i bambini. 1.000 di questi giorni” ci lega un dovere di trasparenza: crediamo che la fiducia vada meritata dando conto dei risultati raggiunti. Attraverso le parole di Valentina Fatuzzo, neonatologa di Catania appena rientrata dal Mozambico, a nome di tutti gli operatori impegnati sul campo, dedichiamo questo 8 marzo alle donne che hanno reso possibile il cammino in questi 5 anni.
Il nostro viaggio continua: il nuovo programma “Prima le mamme e i bambini. Persone e competenze” si propone di far crescere la cura di mamme e bambini nei primi 1.000 giorni di vita, promuovendo lo sviluppo delle risorse umane locali e delle loro competenze: perché sono gli operatori locali il motore fondamentale del miglioramento dei servizi e dei sistemi sanitari. Per dare garanzia di sostenibilità e continuità dei servizi nel tempo in 8 Paesi, 14 ospedali e territori circostanti, in 5 anni di intervento. Grazie di accompagnarci in questo cammino!