• Articolo Ripartire con… Frank Houndjahoue e Liviana Da Dalt

    In un ideale cammino di avvicinamento all’Annual Meeting, vogliamo raccogliere piccoli, preziosi spunti di riflessione tra i tanti ospiti che ci onorano con la loro presenza. Il 13 novembre a Padova, racconteremo il nostro impegno a fianco dei più poveri, “con” loro: fatiche e gioie, buoni risultati e limiti. Con il contributo di tutti, ci sentiamo chiamati a costruire un futuro migliore che non lasci indietro nessuno. Vogliamo iniziare con Liviana Da Dalt, Direttrice del Dipartimento della Salute della Donna e del Bambino dell’Azienda Ospedale-Università di Padova e Frank Houndjahoue, pediatra Cuamm d Bangui, in Repubblica Centraficana. La presenza di ciascuno di noi è fondamentale! Esserci fa la differenza. Vi aspettiamo!

     

    Perché è importante partecipare all’Annual Meeting?

    Dott. Houndjahoue:

    L’Annual Meeting è l’occasione per fare il bilancio di un anno di lavoro sul campo, presentare i risultati raggiunti e le prospettive di intervento nei diversi Paesi in cui opera il Cuamm. Permette di mettere a confronto le diverse realtà, tra cui quella della Repubblica Centrafricana, ognuna con le proprie difficoltà, e di dimostrare l’impatto dell’intervento del Cuamm nell’ultimo miglio. Non sono mai stato in Italia prima, per cui per me venire per l’Annual Meeting sarà anche l’occasione di visitare la sede del Cuamm e di discutere di persona con i colleghi, ma anche di incontrare i team che lavorano in altri Paesi per poter avere fruttuosi scambi di opinioni ed esperienze.

    Prof.ssa Da Dalt:

    “L’Annual meeting è un’occasione di arricchimento, si esce con una nuova energia, con una carica, nella determinazione a fare meglio, sicuramente con l’Africa e per l’Africa, ma anche nell’impegno di ogni giorno qui da noi. All’Annual meeting si respira un’aria molto particolare, da un certo punto di vista, anche un’aria di festa. È un momento di incontro, di ritrovo di amici, persone che se anche non tutte si riconoscono, condividono questo orgoglio di affiancare Medici con l’Africa Cuamm nella sua progettualità e nel suo impegno in Africa. Ma è anche un momento di conoscenza e di aggiornamento delle attività del Cuamm che rende conto con serietà dei suoi progetti e dei risultati del programma “Prima le mamme e i bambini” in cui anche noi siamo stati profondamente coinvolti come medici dedicati ai bambini. Un momento di visione di insieme che ci fa anche vedere la grandezza del Cuamm e rinforza la determinazione e l’orgoglio di essergli accanto.

    Cosa significa per lei ripartire?

    Dott. Houndjahoue:

    Ripartire, come dice la parola, è un “partire di nuovo”, indica una continuità ma annuncia anche una novità. Implica un “nuovo inizio”, ma anche “un nuovo slancio”. Una partenza nuova deve certamente fare memoria del passato, interiorizzare il senso di una mission per un’organizzazione ma anche per ogni singola persona e declinarla nel mutato contesto, per potersi proiettare nel futuro. È insomma fatta di fedeltà, è come un tornare alle origini, per così dire a casa, e insieme di innovazione, di adattamento al cambiamento.

    Prof.ssa Da Dalt:

    “È importante ripartire perché con questa pandemia i bambini in Africa hanno ancora più bisogno di noi, ma anche noi qui, in un certo qual modo, abbiamo bisogno dell’Africa. Lo sappiamo: la pandemia ha aumentato le diseguaglianze, ha ritardato l’accesso alle cure, ha ridotto l’efficienza dei servizi già fragili in Africa con un impatto negativo sullo stato di salute dei bambini e delle mamme. È una realtà che conosciamo e che richiede un impegno rinnovato a stare vicino, a portare un piccolo contributo anche con i nostri giovani JPO. Ma anche per noi: ci sentiamo meglio, ci sentiamo parte di un progetto molto più grande, in linea con il terzo obiettivo di Sviluppo sostenibile dell’Onu “assicurare la salute e il benessere”, un obiettivo cardine di una visione davvero globale.

    Ripartire con?

    Dott. Houndjahoue:

    Il mio auspicio è quello di ripartire con determinazione!

    Prof.ssa Da Dalt:

    “Adesso abbiamo consapevolezze maggiori su come bisogna essere capaci di adattarci a realtà nuove, che cambiano, anche molto rapidamente, di essere flessibili, creativi nel trovare soluzioni. L’Africa ti mette molto alla prova in questo e stimola queste attitudini così importanti anche nelle nostre realtà”.


    https://www.mediciconlafrica.org/blog/ripartire-con-liviana-da-dalt
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