«La mia casa non ha più il tetto e la pioggia ha bagnato quasi tutto quel che c’era dentro: libri, computer, telefono e scorte alimentari. Fortunatamente sono riuscito a salvarmi e sono stato ospitato nella casa di un amico. Purtroppo la facoltà è fortemente danneggiata, in questo modo è davvero difficile proseguire il nostro percorso di studi, ma siamo tutti molto motivati a laurearci, abbiamo compiuto grandi sacrifici per arrivare fin qui e ora più che mai, vogliamo aiutare il nostro paese a risollevarsi» confida Jolasse Alfiado Massinga, studente della Facoltà di Medicina dell’Università Cattolica del Mozambico. Il ciclone Idai che si è abbattuto su Beira a metà marzo non ha risparmiato l’Università, dove dal 2007 ad oggi il Cuamm ha aiutato a laurearsi oltre 300 ragazzi e ragazze divenuti medici al servizio del proprio paese. Le strutture dell’Università sono state gravemente danneggiate dai forti venti e dalle violente piogge che hanno colpito i tetti e le coperture degli edifici del campus universitario; gli allagamenti inoltre hanno fatto il loro ingresso nelle aule, nella biblioteca, nella copisteria interna e nei laboratori, rovinando libri, computer, attrezzature e materiali didattici.
C’è ancora molto da fare per dare risposta all’emergenza e per ritornare a vivere una “normalità” che è tutta da ricostruire. Aiutaci a sostenere l’Università Cattolica del Mozambico e i suoi coraggiosi studenti.