• Articolo Una storia dal campo di ordinaria emergenza

    «Sono rientrato da poco da Cueibet, in Sud Sudan, dove si trova un piccolo ospedale in cui ho prestato servizio. Non è la prima volta per me, ci sono stato già diverse volte, la prima nel 2008, e ho ricoverato molti pazienti con casi di malaria nel corso del tempo.
    Naturalmente i più fragili sono i bambini che arrivano disidratati, con febbre alta accompagnata da vomito e diarrea. O ancora peggio, con crisi convulsive legate alla febbre o affetti da malaria cerebrale, la situazione più grave in assoluto.
    Mi ricordo in particolare la storia di un “bambinetto”, avrà avuto tre anni. È arrivato in ospedale accompagnato dai genitori con un quadro molto pesante di malaria cerebrale. Ma nonostante tutto è sopravvissuto, non so se solo grazie alle terapie o anche perché era questo il suo destino».

    Nel 2015 si sono registrati 212 milioni di casi di malaria in tutto il mondo, con una stima di circa 429 mila morti. Dal 2010 al 2015 si sono avuti dei miglioramenti: il 21% in meno di incidenza di malaria e il 29% in meno di decessi a livello glabale.
    Le diseguaglianze colpiscono ancora una volta a sud del Sahara: sono qui il 90% dei casi di malaria e il 92% delle morti.

    Medici con l’Africa Cuamm è impegnato sul campo nella lotta alla malaria, in particolare nel 2016 sono stati 184.206 i pazienti trattati solo in Sud Sudan.

    Sostieni il nostro impegno nella lotta alla malaria, bastano 50 euro per trattare un paziente malato.


    http://www.mediciconlafrica.org/blog/la-nostra-voce/news/sud-sudan-trattare-la-malaria-oggi/
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