Valerio, coordinatore Cuamm in Sud Sudan e Giuseppe, logista a Nyal ci raccontano i primi passi del nostro intervento per contrastare l’emergenza fame che ha colpito il paese.
«Tutti ti stringono la mano e ti dicono “Male”, che in Nuer significa “come stai?”.È una bella sensazione l’essere accolti in maniera calorosa, ma anche disinteressata, considerando che qui, la gente non sa chi è il Cuamm, cosa siamo venuti a fare» scrive Valerio.
E Giuseppe aggiunge: «Abbiamo valutato le principali problematiche di intervento e studiato come raggiungere e trasportare il nostro materiale durante il periodo delle piogge. Infatti, i livelli d’acqua si innalzeranno presto sino a lasciare la popolazione di Tiam e Kanyhial, come su due isolotti circondati da acqua e fango. Le strade impraticabili non permetteranno l’uso di auto così ci stiamo velocemente organizzando per allestire i nostri spostamenti per mezzo di canoa e barca».
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